Vi spiego cosa sto studiando

In tanti, pazienti e non, mi stanno chiedendo cosa sto studiando e cosa mi porta il percorso di formazione che mi vedrà impegnato fino a fine 2023.

Semplicemente sto cercando di ottenere il titolo di orthopaedic manipulative therapist (OMPT), di seguito provo a spiegare cosa significa questo titolo da me tanto ambito.

Il Titolo OMPT viene conseguito unicamente tramite un percorso di Master Universitario di I livello (personalmente seguo il corso organizzato dall’Università di Bologna) conforme ai requisiti dell’IFOMPT (International  Federation of Orthopaedic Manipulative Physical Therapists), primo sottogruppo della WCPT (World Confederation for Physical Therapy), l’associazione mondiale dei fisioterapisti riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Nell’ambito della fisioterapia muscoloscheletrica, tale titolo costituisce il più elevato grado di formazione, consentendo al professionista di ottenere completa autonomia nella valutazione e nel trattamento dei disturbi muscoloscheletrici stessi.

Il Fisioterapista OMPT (Orthopaedic Manipulative Physical Therapist), infatti, è un professionista altamente specializzato nella gestione delle condizioni neuro-muscolo-scheletriche – fondata sul Ragionamento Clinico – che si avvale di trattamenti specifici che includono Tecniche Manuali ed Esercizio Terapeutico, proposti in linea con le più recenti e disponibili acquisizioni della letteratura scientifica, consentendo di prendersi carico del paziente a 360°

In soldoni che cosa significa?

Questa specializzazione della fisioterapia permette al professionista di prendersi carico del paziente a 360° avvalendosi dei più appropriati, sicuri, efficaci ed efficienti metodi di valutazione e trattamento.

TENDINOPATIA: PARLIAMONE!

Innanzitutto dobbiamo chiarire una cosa: Il termine corretto è proprio tendinosi e NON tendinite!

Questo perché in passato si è comunemente pensato che si trattasse di una infiammazione al tendine.
In realtà la ricerca ha dimostrato che si tratta di una PATOLOGIA DA STRESS ECCESSIVO AL TENDINE che porta a una degenerazione dei tessuti. Da qui il cambio di nome.

QUALI SONO LE CAUSE?

Le principali cause per le tendinopatie possono essere a seguito di un trauma o di un sovraccarico funzionale del tendine sofferente. Per sovraccarico si intende un aumento dello stress allo stesso e questo può essere dovuto da varie cause come:

  • Aumento rapido dei pesi in palestra
  • Movimenti ripetuti
  • Esecuzioni di gesti sportivi in maniera errata
  • Esecuzione di lavori a cui non siamo abituati (es. Stirare, pitturare pareti, lavori di falegnameria etc)

SINTOMI

L’andamento tipico del dolore nelle Tendinopatia è:

  • dolore localizzato nel tendine (ad esempio: dolorabilità nella parte inferiore della rotula nella tendinopatia rotulea);
  • dolore che si presenta durante attività di accumulo e rilascio energetico (ad esempio: saltare nel caso della tendinopatia achillea);
  • dolore che diminuisce durante il riscaldamento e che può ripresentarsi il giorno seguente all’attività

COSA DICONO LE EVIDENZE SCIENTIFICHE?

  • riposo non aiuta a migliorare una tendinopatia.Sì, è vero, può farci percepire il dolore in maniera ridotta, ma con la ripresa dell’attività inevitabilmente ritornerà anche il dolore.
  • Gli anti-infiammatori non aiutano in quanto non si tratta di una vera e propria infiammazione.
  • Una tendinopatia è dovuta ad una serie di fattori di rischio tra cui:                     A) improvviso cambio in alcune attività.                                                          B) carichi che comprimono il tendine.
  • L’esercizio è il trattamento più efficace per recuperare dalla tendinopatia.
  • Modificare i carichi è una parte fondamentale nel recupero.
  • Le infiltrazioni di corticosteroidi dovrebbero essere EVITATE soprattutto perché rischiano di indebolire ulteriormente il tendine e renderlo più predisposto alla rottura.  Le infiltrazioni dovrebbero essere utilizzate nei casi refrattari all’intervento conservativo o nella gestione del dolore in associazione alla fisioterapia.Il trattamento DEVE essere personalizzato perché ognuno di noi risponde diversamente al carico.
  • Le tendinopatie rispondono molto lentamente all’esercizio, bisogna avere pazienza. Non esistono scorciatoie.

TRATTAMENTO

L’evidenza dimostrano come la fisioterapia muscoloscheletrica sia il trattamento più efficace per la guarigione da tale problematica. Si tratterà di un lavoro basato sia su tecniche manuali ma Soprattutto sull’ esercizio.

Infatti il tendine per guarire deve essere “caricato” in modalità corretta: troppo lavoro e il dolore aumenterà, poco lavoro e sarà tutto inutile

Non sarà un percorso semplice, infatti è stato dimostrato come mediamente il percorso dura 10-12 settimane.
Può sorgervi una domanda: “Ma quindi devo andare 3 mesi dal fisioterapista?”
NO, vuol semplicemente dire che per recuperare completamente devo
sapere che il mio percorso personale (con lavoro individuale che il paziente dovrà svolgere anche in autonomia) andrà avanti almeno 3 mesi ma che nel frattempo posso gradualmente continuare ad allenarmi.

Nel caso di sportivi (che non possono sospendere le attività perché impegnati in competizioni) sarà di fondamentale importanza aiutare l’atleta a capire quando possono proseguire e quando devono arrestare una sessione di allenamento. In poche parole bisogna fare educazione sul dolore.

CONCLUSIONI

Spero che queste informazioni vi abbiano dato un po’ di chiarezza in questo mondo delle tendinopatie.  Se sospetti di soffrire di questa patologia recati da un fisioterapista che saprà sicuramente aiutarti! Ricorda, un tendine non curato, oltre al dolore può andare incontro a rottura.

Nuova collaborazione!

Uno dei vantaggi di frequentare numerosi corsi, oltre alla formazione ottenuta, è il confronto che nasce tra i diversi punti di vista dei colleghi riguardanti il mondo della fisioterapia.
Dopo essersi incontrati al master (qui trovate info riguardo al corso universitario in questione che sto seguendo), a seguito di un’illuminante discussione, è sorta spontanea la mia richiesta di collaborare con la Dottoressa Claudia Bonato, la quale si presenta così:


Ho conseguito la laurea in fisioterapia nel novembre 2015 presso l’università degli studi di Brescia.
Nel 2021 ho terminato il master universitario di primo livello presso l’università degli studi di Pisa in:
Educazione e Riabilitazione Pelvi-Perineale“, e sono attualmente iscritta al Master “Terapia manuale muscolo-scheletrica ed esercizio terapeutico” presso l’Università degli studi di Bologna. Lavoro in libera professione occupandomi di riabilitazione del Pavimento Pelvico Femminile, Riabilitazione Ortopedica e dei disturbi Muscolo-Scheletrici.

La riabilitazione del Pavimento Pelvico ha lo scopo di prevenire, risolvere o attenuare i sintomi derivanti da patologie pelvi-perineali. È rivolta a donne, con problematiche legate sia ad ipotono, sia ad ipertono del pavimento pelvico.
Condizioni come: incontinenza urinaria, prolasso degli organi pelvici, disturbi pelvici post parto, diastasi addominale, difficoltà o impossibilità ad avere rapporti sessuali, cistiti post coitali, neuropatia del nervo pudendo, vulvodinia, dolore pelvico persistente sono tutte situazioni trattabili attraverso un percorso di riabilitazione specifica.”

Il desiderio di collaborare nasce soprattutto dalla sua notevole formazione nell’ambito della riabilitazione pelvi-perineale. La
Dottoressa tratta infatti problematiche che spesso riscontro tra i pazienti di cui mi occupo nella mia pratica clinica. Non essendo io totalmente formato in tale ambito, da molto ricercavo un/a collega a cui affidare chi soffre di disturbi simili.

Essendo il benessere generale dei pazienti la mia priorità, risulta fondamentale trovare le persone giuste con cui collaborare.

Fisio, mi sono rotto il “crociato” quando posso tornare a giocare?

Quando incontro per la prima volta un paziente che ha subito un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore, la prima domanda che mi viene rivolta è: ma quando posso tornare in campo?

Domanda molto interessante e con tempistiche molto diverse, infatti nei nostri calciatori di Serie A il rientro in campo è circa di 6 mesi ma se guardiamo i cestisti NBA il rientro in campo è quasi un anno dalla lesione.

Fatta questa premessa vediamo cosa dice la ricerca scientifica a riguardo!

In uno studio sono stati analizzati 192 atleti, giovani e altamente attivi, nei 2 anni successivi ad intervento di ricostruzione di LCA (Legamento Crociato Anteriore) per identificare quali possono essere i fattori di rischio che causerebbero eventuali seconde lesioni del legamento ricostruito.

Il 28% dei soggetti in esame ha avuto un secondo infortunio al LCA, di cui la metà lo ha subito entro 7 mesi dal ritorno alla propria attività sportiva.
Questi dati sono in linea con risultati precedenti di un altro studio, che evidenziava inoltre come per ogni mese di attesa prima di tornare alle attività, dopo 8 mesi dall’intervento, il rischio di una seconda lesione si riduce di quasi il 30%.
Inoltre hanno evidenziato che per ogni mese di rinvio al ritorno allo sport, dopo 9 mesi dall’intervento, si riducevano tutti i tipi di lesione al ginocchio del 51%.

Ovviamente ogni iter riabilitativo è diverso da paziente a paziente.
Infatti, alcuni atleti, possono avere un recupero di forza e avere test per il ritorno allo sport molto positivi già ai 6 mesi. In questi casi sorge un dilemma clinico tra l’affidarsi unicamente ai test clinici per il ritorno allo sport o il seguire le tempistiche delle evidenze scientifiche. A mio avviso con gli atleti con un decorso clinico post-operatorio migliore in termini di forza e funzionalità, e che quindi potrebbero tornare precocemente alle competizioni, noi professionisti della riabilitazione dobbiamo essere cauti e chiari nell’esporre anche gli eventuali rischi nel tornare prima di 8 mesi alle attività.

Studi presi in considerazione:

Bodkin SG et al. (2021) Predicting ACL Reinjury from Return to Activity Assessments at 6-months Post-Surgery: A Prospective Cohort Study. J Athl Train
-Grindem H et al. (2016) Simple decision rules can reduce reinjury risk by 84% after ACL reconstruction: the Delaware-Oslo ACL cohort study. Br J Sports Med

SI CAMBIA!!

Questa pandemia ha colpito tutti noi e ha generato in ognuno sentimenti diversi.
Per quanto mi riguarda l’immobiltá a cui il COVID ci ha costretto ha fatto nascere in me un desiderio di cambiamento.
E quindi che cambiamento sia!
Si tratta di un cambiamento professionale nello specifico: infatti dopo 13 anni ho deciso di lasciare il lavoro da dipendente (Colgo l’occasione per ringraziare la Fond. Mons. Arrigo Mazzali) e dedicarmi unicamente alla libera professione presso il mio studio.
Questo ha portato a 2 cambiamenti nel prossimo futuro:

  • NUOVI ORARI.
    A partire da oggi (6/12/2021 ndr.) infatti lo studio aumenterà le ore aprendo anche al mattino, questo per ridurre la lista d’attesa e permettere visite nel breve periodo,
  • FORMAZIONE
    Dopo aver superato il bando d’ammissione a partire da gennaio inizierò un nuovo iter formativo personale. Si tratta di un Master universitario di 1° livello di 2 anni organizzato dall’università di Bologna dal titolo “FISIOTERAPIA MUSCOLOSCHELETRICA – TERAPIA MANUALE ED ESERCIZIO TERAPEUTICO”.
    Il corso è riconosciuto e segue gli standard formativi dall’International Federation of Orthopaedic Manipulative Physical Therapists (IFOMPT) abilitando cosi al titolo di Orthopaedic Manipulative Therapist (OMPT).
    Oltre il titolo di OMPT lo scopo del Master al formativo è di far acquisire gli strumenti utili a eseguire la valutazione, la diagnosi funzionale e il trattamento dei disordini neuro-muscolo-articolari, sapendo integrare le conoscenze di base e cliniche nel setting terapeutico e sviluppando un elevato livello di competenza nella scelta e nell’applicazione delle terapie che si avvalgono di tecniche manuali, esercizi, programmi di educazione e di prevenzione.

Queste sono le principali novità ma non ci si ferma qua!
Arriveranno anche altre news, stay tuned

Dottor Matteo Terzi

VACCINO? SI GRAZIE!

Finalmente ci siamo messi alle spalle questo 2020, anno che entrerà sicuramente nei libri di storia a causa del Covid-19.

Il 2021 è iniziato con una grande speranza: IL VACCINO.
Parlando con diverse persone (pazienti e non) sono rimasto stupito dalla quantità di quelli che non vogliono vaccinarsi.

Questo articolo non vuole essere una critica ma bensì uno spunto di riflessione sul perché sia importante vaccinarsi secondo il mio punto di vista.

Le critiche principali che ho sentito riguardano la velocità con cui è stato creato e i possibili effetti collaterali.
Per quanto riguarda quest’ultimi le revisioni scientifiche hanno messo in evidenza che gli effetti collaterali sono similari o poco maggiori rispetto a un comune vaccino antinfluenzale ma comunque minori rispetto ad altri tipi di vaccini (es. per lo zoster).
Ricordo che gli effetti collaterali possono esserci per OGNI medicinale!

Infine bisogna ricordare che per la produzione di ogni nuovo farmaco ci sono 3 fasi da seguire e che nessuna di esse può essere saltata. Le motivazioni che hanno portato un vaccino in così “poco” tempo sono molteplici come ad esempio il numero di persone coinvolte, dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini. Perciò è stato possibile realizzare uno studio di grandi dimensioni, sufficienti per dimostrare efficacia e sicurezza.
Non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino: i tempi brevi che hanno portato alla registrazione rapida sono stati resi possibili grazie alle ricerche già condotte da molti anni sui vaccini a RNA, alle grandi risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi rapidissimi (in quantità mai viste prima)  e alla valutazione delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti man mano che questi venivano prodotti e non, come si usa fare, soltanto quando tutti gli studi  sono completati. Queste semplici misure hanno portato a risparmiare anni sui tempi di approvazione.
Facendo un esempio si può paragonare la creazione del vaccino a un’industria dove la produzione viene aumentata perché vengono triplicate le linee di produzione, assunti il triplo di operai e le materie prime vengono comprate a fiotti.

Se volete avere informazioni ancora più dettagliate potete averle al seguente link : https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccino-covid-19-comirnaty

Io accetto perché:

  • da professionista sanitario mi fido della ricerca scientifica,
  • dopo essermi documentato presso fonti competenti ,non trovo motivi che mi portino al rifiuto del vaccino,
  • lo reputo un dovere nei confronti di chi è più fragile;
  • lo considero un rispetto nei confronti di chi ha lottato in prima linea contro questo maledetto virus;
  • perchè sono disposto a tutto affinchè la nostra vita ritorni normale e finalmente possiamo rivedere i nostri sorrisi e abbracciare a chi noi è più caro.

Spero che questo semplice e breve articolo possa aiutare a comprendere quanto importante sia vaccinarsi per sperare di tornare alla nostra vita il prima possibile.

Fonti:
http://www.aifa.gov.it
http://www.ema.europa.eu (agenzia europea per medicinali);
– FDA Briefing Document – Pfizer-BioNTech COVID-19 Vaccine

LA FISIO NON SI FERMA!!

Curtatone, 6 novembre 2020

Cari pazienti,

come tutti sappiamo, questa pandemia ha portato il nostro governo a emanare un ulteriore DPCM. Quest’ultimo divide l’Italia in colori, i quali indicano un livello di gravità, e di conseguenza di limitazioni, differenti.
Mantova è zona rossa, ma nonostante ciò l’attività fisioterapica è concessa per i seguenti motivi:

– fisioterapia fa parte della classe ATECO 86.90.21 che NON è sospesa,
– la fisioterapia è una professione sanitaria e per questo rientra nella clausola “motivi di salute” presente nell’autodichiarazione che permette gli spostamenti all’interno del territorio;
– sono abilitato alla professione in quanto laureato e iscritto ad un albo (numero 11 di Mantova) e
– verranno attuate, come sempre, tutte le misure necessarie alla tutela della salute per evitare il contagio.

Per non incorrere in nessuna sanzione, ad un eventuale controllo, basterà dimostrare la propria autodichiarazione e, nel caso non bastasse, il promemoria che invio tramite SMS/Whatsapp la mattina dell’appuntamento (ricordatevi di rispondere alle domande presenti nel messaggio).
Alla fine della seduta verrà rilasciata una certificazione di avvenuto trattamento.

A disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento, auguro a tutti una buona giornata.

Un abbraccio

il vostro fisioterapista
Dott. Matteo Terzi

Protocollo “RIPARTI FISIO”

Visto il nuovo DPCM del 26/04/2020, che conferma la NON chiusura delle attività fisioterapiche e dopo aver consultato le direttive dell’ Albo dei Fisioterapisti, A.I.FI (Associazione Italiana Fisioterapisti) e dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), decido di ripartire con l’attività ambulatoriale dal 04/05/2020.

Per impedire il contagio e salvaguardare la NOSTRA salute sono prese le seguenti precauzioni:

  • Il giorno della seduta, viene inviato un SMS contenente un Triage da compilare e la nota che ricorda l’appuntamento (quest’ultima è utile nel caso di controllo da parte delle Forze dell’ordine);
  • È necessaria, finchè in vigore, l’autocertificazione (barrare la voce motivi di salute con la specifica di trattamento fisioterapico)
  • Gli appuntamenti sono programmati per ridurre/azzerare la compresenza di più persone negli spazi (sala d’attesa, ambulatorio);
  • Viene chiesto, ad eventuali accompagnatori di attendere in auto ad eccezione di coloro che accompagnano pazienti minorenni i quali possono accomodarsi in sala d’attesa rispettando le norme sociali per COVID-19 (mascherina + distanza sociale);
  • È obbligatorio l’uso della mascherina in tutti gli spazi, anche durante la seduta;
  • Gli step da seguire in sala d’attesa prima di accomodarsi (anche per gli accompagnatori autorizzati) sono:
    1. All’ingresso detersione delle suole tramite 2 tappetini di cui uno imbevuto di soluzione a base di ipoclorito di Sodio e un secondo per poter asciugare la calzature;
    2. Igiene delle mani tramite soluzione idroalcolica a disposizione .
  • Entrando in ambulatorio , prima del trattamento si segue il seguente protocollo:
    1. Misurazione Temperatura Corporea;
    2. Obbligo di togliere le scarpe nel luogo preposto;
    3. Compilazione (oltre alla solita modulistica) anche di un nuovo modulo relativo alla prevenzione COVID il quale è condizione necessaria per poter svolgere la seduta;
  • È mia cura, tra ogni paziente , detergere gli oggetti e arieggiare l’ambulatorio;
  • A fine giornata gli ambienti sono sanificati tramite l’utilizzo di macchina ozonizzatrice (L’ozono è riconosciuto dal Ministero della Sanità come “presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore.”
  • Durante la seduta utilizzo tutti i DPI consigliati:
    • Camice monouso;
    • Mascherina Chirurgica certificata;
    • Guanti;
    • Occhiali paraspruzzi.

Le condizioni che a mio insindacabile giudizio portano all’allontanamento/annullamento della prestazione sono:

  • Segni/sintomi influenzali del paziente (non comunicati via TRIAGE-SMS);
  • Temperatura Corporea > di 37,5°;
  • Mancanza del rispetto delle regole sovra indicate (es. presentarsi senza mascherina).

In tutti questi casi verrà ugualmente addebitata la seduta.

Questo protocollo è stato redatto per salvaguardare la NOSTRA salute.                                  Mi scusa in anticipo per eventuali ritardi.

Ringrazio per la Vostra comprensione e collaborazione.

 

In fede

Dottor Matteo Terzi

 

 

COVID-19, INDICAZIONI DELLO STUDIO

In seguito ai recenti sviluppi del corona virus, visto il decreto ministeriale, lo studio prenderà le seguenti precauzioni:

  • Comunicare se avete o avete avuto negli ultimi 3 gg: febbre e/o sintomi influenzali (raffreddore, tosse),
  • Comunicare se un membro del vostro nucleo abitativo ha presentato quanto detto sopra,
  • Chi si presenta con sintomi/segni influenzali, NON verrà trattato e gli verrà chiesto di tornare a casa. (seduta verrà comunque addebitata)
  • Chiedo cortesemente ai pazienti di venire all’appuntamento autonomamente. Nel caso questo non fosse possibile, verrà chiesto all’accompagnatore di restare in sala d’attesta per la durata del trattamento, mantenendo sempre le distanze sociali da altre persone eventualmente presenti, come espresso nel DCPM dell’8 marzo 2020.
  • In sala d’attesa utilizzare il dispenser di prodotto sanificatore per le mani (ne basta poco).
  •  Garantisco che verrano attuate tutte le misure utili alla prevenzione del
    contagio da coronavirus (utilizzo di DPI, pulizia e sanificazione etc.) come previsto dal DPCM dell’8 marzo 2020 (questo potrebbe portare a un leggero ritardo degli appuntamenti, è gradita comunque la puntualità).

Lo studio può rimanere aperto in quanto eroga un servizio per la salute e perché è possibile eseguire e mantenere le indicazioni del DPCM.
Ringrazio per la collaborazione, sono convinto che uniti nel rispetto delle imposizioni del DPCM si possa superare questo momento di crisi e fermare il contagio.

In fede
Dottor Matteo Terzi