Taping elastico: funziona o è solo una moda?

articolo tratto dal sito: http://www.lascienzainpalestra.it
Il Taping Elastico, o Kinesio Taping, è una tecnica sviluppata dal Dr. Kenzo Kase in Giappone più di 25 anni fa. E’ utilizzata come sostegno per le strutture muscolari e le articolazioni. Ma funzionano questi cerotti colorati?

Il Kinesio taping è una tecnica sviluppata dal Dr. Kenzo Kase in Giappone più di 25 anni fa. Sono dei cerotti colorati come sostegno per le strutture muscolari e le articolazioni. Si contrappone al classico tape poichè permette un range di movimento illimitato e, secondo i produttori, il taping elastico può ridurre il tempo di recupero di un infortunio diminuendo il dolore e l’infiammazione.

Il Kinesio Tape è stato reso popolare alle Olimpiadi di Seoul nel 1988 e di prepotenza ritorna alla luce ad ogni grande importante appuntamento sportivo, dove compare sui corpi degli atleti, un chiaro esempio è rappresentato da Mario Balotelli durante gli europei del 2012.

Da allora i cerotti colorati sono utilizzati molto da atleti e fisioterapisti come tecnica per facilitare il recupero dopo lesioni muscoloscheletriche.

A cosa serve il Taping Elastico?

taping elastico è progettato per imitare lo spessore ed il peso approssimativo della pelle ed ha un’elasticità che va dal 30% al 40% sulla sua lunghezza di riposo, che dovrebbe dare al nastro proprietà uniche (1,3). Il nastro è privo di lattice ed ha una superficie adesiva che è al 100% acrilica, che si attiva con il caldo (1,3). Il cotone con cui sono fatti i nastri di Kinesio Tape consente l’evaporazione e una rapida asciugatura assicurando la possibilità di indossare il nastro anche sotto la doccia
o senza necessità di riapplicarlo; la durata di un’applicazione dovrebbe andare dai 3 ai 5 giorni.

Secondo i produttori il taping elastico è può diminuire il dolore e l’infiammazione migliorando il circolo linfatico e la circolazione del sangue, senza limitare l’articolarità della parte colpita (1-3). Questa tecnica dovrebbe inoltre alleviare la pressione e l’irritazione dei recettori meccanosensibili che possono essere causa di dolore. Inoltre, il nastro crea dei micromovimenti sulla pelle, aumentando il drenaggio linfatico e quindi ridurre l’infiammazione nell’area colpita (2,3).

Tuttavia, poiché l’uso di Kinesio Taping è cresciuto molto in popolarità, la qualità delle prove disponibili a supporto del suo utilizzo come strumento post-infortunio, sono state messe in discussione. Le prove che sostengono l’uso di questi “cerotti muscolari” derivano soprattutto da casi-studio e studi randomizzati con pochi pazienti e molti BIAS mentre negli ultimi anni sono stati pubblicati molti studi di buona qualità ed alcuni revisioni sistematiche della letteratura che ci mostrano un quadro più chiaro sulla funzionalità del taping elastico.

Il Taping elastico funziona?

Per quanto riguarda il dolore, l’uso del taping elastico non sembra dare dei risultati soddisfacenti. Dagli studi presenti in letteratura emerge che l’uso del taping a seguito di un danno muscolo-scheletrico potrebbe fornire sollievo immediato dal dolore ma con un effetto che non dura più di 24 ore (3, 4, 5). Effetti simili sono stati riscontrati quando il Kinesio Taping è stato confrontato con un placebo o con altre modalità terapeutiche. Il suo impiego potrebbe fornire sollievo immediato dal dolore nelle prime 24 ore, ma non vi sono prove sufficienti per sostenere una riduzione del dolore per lungo tempo. Ci si può porre la domanda che questo effetto a brevissimo termina possa essere sostenuto da effetti neuro-fisiologici aspecifici come l’effetto placebo, piuttosto che effetti specifici dovuti all’applicazione dei cerotti colorati.

Non ci sono inoltre chiare evidenze che suggeriscono che l’uso di Kinesio Taping da solo migliori la forza o diminuisca la disabilità, soprattutto se confrontato con l’esercizio. Uno studio prospettico randomizzato controllato ha mostrato che l’aggiunta di taping elastico a un programma di esercizi convenzionali non ha migliorato i risultati funzionali dei pazienti con dolore femoro-rotuleo (6). Quindi, sebbene si sia rilevato che l’uso di Kinesio Taping riduca il dolore entro le prime 24 ore, le prove a supporto provengono da studi con campioni di dimensioni ridotte e risultati non coerenti tra gli studi. Pertanto, l’utilità del taping elastico come terapia aggiuntiva per migliorare la funzione dopo il danno muscolo-scheletrico rimane poco chiara.

Conclusione

Le prove, sia a favore che contro l’uso del taping elastico sono insufficienti, nel migliorare il dolore, la funzionalità, le prestazioni e il ritorno in campo in seguito a lesioni muscolo-scheletriche. Di conseguenza, il trattamento con kinesio-taping non può essere consigliato nella gestione delle problematiche muscolo-scheletriche. C’è però da considerare che, visto il basso costo e gli effetti collaterali inesistenti, potrebbe essere utilizzato come trattamento collaterale, nella consapevolezza che probabilmente non abbia nessun effetto specifico.


Bibliografia

1. Kase K, Wallis J, Kase T. Clinical Therapeutic Applications of the Kinesio Taping Method. Tokyo, Japan: Kení-kai Co., Ltd.; 2003.

2. Callaghan MJ, Selfe J. Patellar taping for patellofemoral pain syndrome in adults. Cochrane Database Syst Rev. 2012; 4:CD006717.

3. Castro-Sanchez AM, Lara-Palomo IC, Mataran-Penarrocha GA et al. Kinesio Taping reduces disability and pain slightly in chronic non-specific low back pain: a randomised trial. J Physiother. 2012;58:89–95.

4. Thelen MD, Dauber JA, Stoneman PD. The clinical efficacy of kinesio tape for shoulder pain: a randomized, double-blinded, clinical trial. J Orthop Sports Phys Ther. 2008;38:389–395.

5. Morris D, Jones D, Ryan H, Ryan CG. The clinical effects of Kinesio Tex taping: a systematic review. Physiother Theory Pract. 2012;4:259–270.

6. Saavedra-Hernandez M, Castro-Sanchez AM, Arroyo-Morales M, Cleland JA, Lara-Palomo IC, Fernandez-de-Las-Penas C. Short-term effects of kinesio taping versus cervical thrust manipulation in patients with mechanical neck pain: a randomized clinical trial. J Orthop Sports Phys Ther. 2012;42: 724–730.

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