Innanzitutto dobbiamo chiarire una cosa: Il termine corretto è proprio tendinosi e NON tendinite!
Questo perché in passato si è comunemente pensato che si trattasse di una infiammazione al tendine.
In realtà la ricerca ha dimostrato che si tratta di una PATOLOGIA DA STRESS ECCESSIVO AL TENDINE che porta a una degenerazione dei tessuti. Da qui il cambio di nome.

QUALI SONO LE CAUSE?
Le principali cause per le tendinopatie possono essere a seguito di un trauma o di un sovraccarico funzionale del tendine sofferente. Per sovraccarico si intende un aumento dello stress allo stesso e questo può essere dovuto da varie cause come:
- Aumento rapido dei pesi in palestra
- Movimenti ripetuti
- Esecuzioni di gesti sportivi in maniera errata
- Esecuzione di lavori a cui non siamo abituati (es. Stirare, pitturare pareti, lavori di falegnameria etc)
SINTOMI
L’andamento tipico del dolore nelle Tendinopatia è:
- dolore localizzato nel tendine (ad esempio: dolorabilità nella parte inferiore della rotula nella tendinopatia rotulea);
- dolore che si presenta durante attività di accumulo e rilascio energetico (ad esempio: saltare nel caso della tendinopatia achillea);
- dolore che diminuisce durante il riscaldamento e che può ripresentarsi il giorno seguente all’attività
COSA DICONO LE EVIDENZE SCIENTIFICHE?
- riposo non aiuta a migliorare una tendinopatia.Sì, è vero, può farci percepire il dolore in maniera ridotta, ma con la ripresa dell’attività inevitabilmente ritornerà anche il dolore.
- Gli anti-infiammatori non aiutano in quanto non si tratta di una vera e propria infiammazione.
- Una tendinopatia è dovuta ad una serie di fattori di rischio tra cui: A) improvviso cambio in alcune attività. B) carichi che comprimono il tendine.
- L’esercizio è il trattamento più efficace per recuperare dalla tendinopatia.
- Modificare i carichi è una parte fondamentale nel recupero.
- Le infiltrazioni di corticosteroidi dovrebbero essere EVITATE soprattutto perché rischiano di indebolire ulteriormente il tendine e renderlo più predisposto alla rottura. Le infiltrazioni dovrebbero essere utilizzate nei casi refrattari all’intervento conservativo o nella gestione del dolore in associazione alla fisioterapia.Il trattamento DEVE essere personalizzato perché ognuno di noi risponde diversamente al carico.
- Le tendinopatie rispondono molto lentamente all’esercizio, bisogna avere pazienza. Non esistono scorciatoie.
TRATTAMENTO
L’evidenza dimostrano come la fisioterapia muscoloscheletrica sia il trattamento più efficace per la guarigione da tale problematica. Si tratterà di un lavoro basato sia su tecniche manuali ma Soprattutto sull’ esercizio.
Infatti il tendine per guarire deve essere “caricato” in modalità corretta: troppo lavoro e il dolore aumenterà, poco lavoro e sarà tutto inutile
Non sarà un percorso semplice, infatti è stato dimostrato come mediamente il percorso dura 10-12 settimane.
Può sorgervi una domanda: “Ma quindi devo andare 3 mesi dal fisioterapista?”
NO, vuol semplicemente dire che per recuperare completamente devo
sapere che il mio percorso personale (con lavoro individuale che il paziente dovrà svolgere anche in autonomia) andrà avanti almeno 3 mesi ma che nel frattempo posso gradualmente continuare ad allenarmi.
Nel caso di sportivi (che non possono sospendere le attività perché impegnati in competizioni) sarà di fondamentale importanza aiutare l’atleta a capire quando possono proseguire e quando devono arrestare una sessione di allenamento. In poche parole bisogna fare educazione sul dolore.
CONCLUSIONI
Spero che queste informazioni vi abbiano dato un po’ di chiarezza in questo mondo delle tendinopatie. Se sospetti di soffrire di questa patologia recati da un fisioterapista che saprà sicuramente aiutarti! Ricorda, un tendine non curato, oltre al dolore può andare incontro a rottura.